Nella vita di tutti giorni con un cane, può capitare di dover affrontare vari malesseri. Purtroppo non sempre i nostri amici a quattro zampe stanno bene e a volte è complicato capire cosa sta succedendo.
L’osservazione delle loro grandi funzioni vitali, è una pratica fondamentale per valutare giorno per giorno lo stato di salute generale del nostro compagno. Il proprietario deve avere dei parametri di riferimento per capire se un sintomo clinico può essere indicazione di una malattia, oppure un semplice singolo evento di scarsa importanza.
A cosa prestare attenzione
A quanti sarà capitato di vedere il cane che starnutisce, tossisce, vomita o ha la diarrea?
Quando dobbiamo pensare che stia davvero poco bene?
Facciamo un esempio: un cane mangia da tre anni sempre lo stesso cibo, le sue feci sono sempre state normali e non ha mai avuto vomito. Improvvisamente cominciano a manifestarsi segni frequenti di rigetto e diarrea. Quando questi episodi sono rari, e per rari intendo una volta ogni due o tre mesi, o al massimo una al mese, non c’è motivo di alzare il livello di attenzione. Se però cominciamo a vedere diarrea ogni tre giorni, allora bisogna preoccuparsi. Se in più il vomito si presenta spesso a digiuno o la notte, è bene andare dal Medico Veterinario, perché potrebbe essersi verificata la così detta “Sindrome da Malassorbimento”.
I sintomi della Sindrome da Malassorbimento
La definizione di sindrome non identifica una malattia, ma una serie di sintomi. Questi, se collegati insieme, indicano un complesso di alterazioni fisiche che col tempo può diventare una vera malattia.
I sintomi principali della Sindrome da Malassorbimento sono :
- Il cane continua ad avere appetito senza però ingrassare. Al contrario tende a dimagrire, perdendo lievemente massa muscolare e grassa.
- Diarrea prima altalenante e poi continuativa, senza necessità impellenti, di colore chiaro e spesso senza sangue o melena (sangue digerito).
- Vomito frequente.
La definizione di sindrome non identifica una malattia, ma una serie di sintomi
La diagnosi
A questo punto diventa imperativo rivolgersi al proprio Medico Veterinario di fiducia che in un primo momento farà un’accurata valutazione del regime dietetico. In seconda battuta eseguirà una serie di esami standard su feci e sangue. Se il referto non evidenzia niente, e nel caso in cui la sintomatologia persista o peggiori, approfondirà con una diagnostica più specialistica.
A volte può essere perfino necessario chiedere una consulenza a un gastroenterologo. Potrebbe essere anche il caso, seppur raro, di eseguire esami ancora più approfonditi come la raccolta di campioni istologici di tratti intestinali.
Uno dei test diagnostici più importanti per valutare il reale stato di salute dell’intestino, è il controllo dei Folati e della Vitamina B12. Infatti, questi elementi risultano spesso carenti nei cani con diarrea cronica. Tuttavia, per un netto miglioramento della sintomatologia clinica, basta correggere la dieta integrando correttamente queste vitamine.
La terapia
Dal punto di vista terapeutico la dieta assume un valore fondamentale. Ritengo però che non esista “la dieta per il malassorbimento” . È invece giusto studiare un regime dietetico personalizzato e adatto a ogni soggetto insieme al proprio medico di riferimento.
Si può scegliere un alimento commerciale, mono proteico, gastrointestinale, secco o umido, un regime alimentare casalingo o anche una Barf. Ciò che conta è costruire un piano dieta che faccia stare bene il cane.
In associazione alla dieta, spesso vengono utilizzati integratori (FOS, MOS e fermenti) per migliorare la qualità della “flora intestinale”. Oggi meglio conosciuta con il termine di “microbiota”, si distingue per un elevato quantitativo di batteri e sostanze presenti all’interno dell’intestino di ogni essere vivente. Il tutto sfruttando un regime di vera simbiosi con l’ospite. Infatti, i batteri del microbiota producono sostanze di fondamentale importanza per la vita dell’organismo che a sua volta dona al microbiota stesso alimenti per vivere, prosperare e riprodursi.
Il benessere del microbiota è quindi strettamente legato a quello dell’organismo che lo ospita. Si ritiene addirittura possa essere un patrimonio genetico trasmesso dalla mamma al cucciolo, sia durante la vita prenatale sia con il primo latte ingerito. Nell’ultimo periodo, l’uso degli antibiotici è stato molto rivisto nella gestione della Sindrome da Malassorbimento. Alcune categorie che prima rappresentavano la prima terapia d’attacco contro la malattia, adesso vengono perfino sconsigliate.
In associazione alla dieta, spesso vengono utilizzati integratori (FOS, MOS e fermenti) per migliorare la qualità della “flora intestinale”
Come prevenire la Sindrome da Malassorbimento
Non esiste un modo sicuro per prevenire malattie dell’apparato gastro intestinale. Il consiglio che ritengo più valido è alimentare il proprio cane nel miglior modo possibile. Ciò significa curare con attenzione la qualità del microbiota intestinale, riducendo al minimo l’uso di antibiotici e farmaci che interferiscono sulla salute di questo importante elemento. Seguiamo scrupolosamente le dosi raccomandate e i tempi di somministrazione e non variamo mai niente in autonomia. In ogni caso il Medico Veterinario deve essere sempre il primo referente sia per il percorso diagnostico sia per quello terapeutico.