Si chiama Mootrix ed è un visore a realtà aumentata sviluppato per simulare la vita al pascolo per le mucche chiuse in stalla. Sembra fantascienza ma non lo è. Izzet Kocak lo sta già utilizzando in Turchia. La notizia è una di quelle che in questi giorni ha riacceso il dibattito internazionale sul benessere degli animali da allevamento.

L’allevatore usa il visore per affrontare il problema (ad oggi inevitabile) della diminuzione della produzione di latte durante la stagione invernale.
Appena arriva il freddo, le mucche vengono trasferite dai freschi pascoli esterni a spazi chiusi e angusti. I livelli di stress aumentano e di conseguenza cala la quantità e qualità di latte prodotto.
È a questo punto che entra in gioco Mootrix. Una volta posizionato sugli occhi dei bovini, il visore proietta immagini di prati verdeggianti. La simulazione offre così la sensazione di una vita all’aperto per mucche che invece si trovano chiuse in stalla.
A oggi i risultati della sperimentazione sono notevoli. Mootrix riesce effettivamente a diminuire il livello di stress nei bovini. Ne aumenta quindi il benessere e la produzione di latte di ben 5 litri al giorno.
La questione morale
Per quanto i risvolti pratici siano senza dubbio positivi, un’innovazione di questo tipo fa sicuramente nascere numerosi dilemmi morali. È difficile valutare le conseguenze a lungo termine di un tale benessere artificiale sugli animali. Bisogna poi valutare la questione etica. Si tratta pur sempre di simulare una vita all’aria aperta per un animale che in realtà rimane chiuso in una stalla. Ci domandiamo quindi se questa nuova tecnologia possa essere utilizzata in futuro anche su altre specie? In fin dei conti la storia ci insegna che non è sempre una buona idea trovare scorciatoie al naturale corso degli eventi.
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