Insegnare la caccia a scuola. Sarebbe questa la nuova proposta presentata dall’assessore all’Istruzione e al lavoro del Veneto, Elena Donazzan, pesantemente attaccata sui social e prontamente difesa dalla consigliera alla Regione Lombardia, Barbara Mazzali (FdI). Secondo quest’ultima, infatti, “l’arte venatoria insegnata a scuola porterebbe ad un’interdisciplinarietà delle materie, ad un collegamento tra scienze, botanica, agricoltura, chimica, geografia, cucina e perché no anche storia. Abbiamo molto da raccontare“.
Non è difficile immaginare che si sia già acceso lo scontro con Lac, Lega per l’abolizione della caccia, che ha organizzato una protesta al ministero dell’Istruzione contro questa proposta, rincarando la dose anche tramite le pagine di facebook.
“La caccia è solo sfogo di chi si diverte ad uccidere animali selvatici e bambini e ragazzi vanno tenuti lontano dalle armi e dal baratro di violenza e di prevaricazione sui più deboli” ha scritto Lac sottolineando la sua posizione sulla questione.

Ma Mazzali non demorde e rilancia “Non ho mai proposto e né mai ho pensato di farlo, di insegnare ai ragazzi, e tantomeno ai bambini, a “sparare agli animali“. Sono semplicemente intervenuta a difesa di un assessore del mio partito, Elena Donazzan, che per aver parlato di questo argomento è stata frontalmente attaccata dalla LAC”.
Una questione controversa
Una questione controversa, quella della caccia, che da una parte richiama la tradizione venatoria e i suoi antichi retaggi, ancora molto presenti in diverse regioni italiane, e dall’altra infiamma gli animi di chi si spende per la tutela degli animali.
Per il momento la caccia rimarrà fuori dalle aule e lontana dai banchi di scuola
Quello che è certo è che, come in succede per altre pratiche, anche quella venatoria ha degli aspetti contrastanti, che non permettono una presa di posizione univoca: se la proposta di insegnare la caccia a scuola andrà avanti, le implicazioni da tenere in considerazioni saranno molteplici, come pure gli attori da ascoltare in merito. Per il momento, comunque, la caccia rimarrà fuori dalle aule e lontana dai banchi di scuola, dove si continueranno a studiare materie più tradizionali.